Tenosinovite

Cos’è la Tenosinovite reumatica?

La tenosinovite reumatica è una particolare forma di tenosinovite, ovvero di infiammazione tendinea, dovuta alla presenza di reumatismi o malattie reumatiche.

 

Sintomi

Tenosinovite Reumatica

I sintomi di tale disturbo sono:

  • la riduzione della mobilità dell’arto, di una o più dita della mano o del polso;
  • il dolore al palmo o al dorso di mano ed al polso;
  • la presenza di noduli in prossimità dei tendini;
  • il gonfiore, dovuto all’infiammazione del tendine e/o all’ispessimento della guaina sinoviale.

Qualora il disturbo risulti esser circoscritto al dito o alle dita di una o entrambe le mani, è importante sottolineare che potrebbe trattarsi di tenosinovite stenosante dei flessori delle dita, meglio nota come dito a scatto. Questa patologia può essere sì legata alla presenza di malattie reumatiche sistemiche, ma più spesso è un fenomeno meccanico limitato ai soli tendini flessori delle dita.

 

Cause: eziologia

Tenosinovite reumatica

La causa specifica di una tenosinovite non è sempre nota né specifica, ma in presenza di una predisposizione ad artriti o la presenza di una malattia reumatica può generarsi l’infiammazione della guaina sinoviale che protegge il tendine.

Con la tenosinovite reumatica, l’ispessimento della guaina sinoviale si può presentare con l’accumulo di liquido che rende difficoltoso lo scorrimento dei tendini, aumentando la sensazione di fastidio durante l’esecuzione di un movimento.

 

Che cos’è la guaina sinoviale

La guaina sinoviale è una sottile struttura tubolare che avvolge i tendini della mano, in particolare quelli sottoposti a frequenti movimenti e a scorrimento ripetuto all’interno di canali anatomici ristretti.

Il suo ruolo è fondamentale: agisce come una “guaina protettiva” che produce liquido sinoviale, una sostanza lubrificante naturale che consente ai tendini di muoversi in modo fluido e senza attrito.

In condizioni normali, questa struttura permette il corretto scorrimento dei tendini anche durante i movimenti più complessi.

Tuttavia, in presenza di malattie reumatiche o infiammazioni croniche, la guaina sinoviale può ispessirsi e produrre meno liquido, rendendo difficoltoso il movimento e generando dolore.

Nella tenosinovite reumatica, è proprio la guaina sinoviale a essere la principale sede dell’infiammazione.

Quando si infiamma, può accumulare liquido e creare una sorta di attrito tra tendine e tessuti circostanti, aggravando il quadro clinico.

Per valutare al meglio lo stato della guaina e dei tendini, è fondamentale affidarsi a un chirurgo della mano esperto che conosca nel dettaglio l’anatomia funzionale di queste strutture complesse.

 

Diagnosi

La diagnosi di una tenosinovite reumatica si ottiene attraverso l’anamnesi del paziente, individuando la presenza di disturbi pregressi e definendo l’andamento dell’infiammazione. Un esame obiettivo caratterizzato dall’esecuzione da parte del paziente di specifici movimenti e dalla palpazione nel punto infiammato, da parte dello specialista, permette di individuare eventuale presenza di sinovite in punti specifici. Esami di diagnostica per immagini, come radiografia o ecografia completano l’indagine diagnostica.

 

Trattamento

Il trattamento della tenosinovite reumatica si caratterizza a seconda dell’entità, più o meno lieve, e può avvalersi di:

  • Impacchi caldi in caso di infiammazione cronica;
  • Impacchi freddi in presenza di infiammazione acuta;
  • Immobilizzazione attraverso l’uso di un tutore o stecca, al fine di impedire un aumento dell’infiammazione della guaina sinoviale;
  • Adozione di antinfiammatori, per la riduzione del gonfiore e del dolore derivante dall’infiammazione, nei casi più gravi;
  • Utilizzo di corticosteroidi locali o sistemici, che permettono di ridurre l’infiammazione e di ottenere un sollievo dal dolore;
  • Intervento chirurgico, che si rende necessario nei casi più gravi

 

Riabilitazione

In caso di intervento chirurgico o di un trattamento conservativo, il buon esito della riabilitazione si realizza con:

  • osservanza di un periodo di riposo dell’arto, onde non gravare ulteriormente sulle strutture infiammate;
  • utilizzo di specifici tutori;
  • svolgimento di specifici esercizi per ripristinare la mobilità articolare.

 

Prevenzione

Poiché è un disturbo legato alla presenza di malattie spesso progressive, per evitare di raggiungere stadi di compromissione avanzata, è opportuno consultare uno specialista non appena si avvertono i primi sintomi; mantenere l’arto a riposo per limitare l’infiammazione; evitare sforzi che possano minacciare l’integrità delle strutture indebolite.

 

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