Deformità boutonniere: cos’è
La deformità a boutonniere (anche detta deformità ad asola) è una condizione patologica che coinvolge una specifica anomalia dell’apparato tendineo estensore delle dita.
Questa anomalia (che rientra tra le alterazioni della normale articolarità delle dita come nel caso della deformità a collo di cigno) si verifica quando il tendine estensore centrale del dito si danneggia o si indebolisce, compromettendo la sua capacità di estendere completamente l’articolazione interfalangea prossimale (IFP).
Dunque, per semplificare, potremmo dire che si tratta di un problema che riguarda la capacità del dito di estendersi completamente.
In questo articolo andremo ad approfondire questo disturbo della mano, indagandone i sintomi e conoscendone i metodi di diagnosi, i soggetti a rischio e le possibilità di trattamento e prevenzione.
Sintomi
Come è possibile riconoscere ed individuare la presenza di questa condizione?
Sebbene i sintomi della deformità a boutonniere possano manifestarsi in diversi modi, i segnali di una sua probabile comparsa sono graduali; infatti, solitamente, si assiste ad una difficoltà sempre più incrementale nella capacità di estendere completamente il dito.
Tipici sono anche gli altri sintomi comuni ad altre patologie della mano, che potrebbero trarre in inganno: dolore, gonfiore e la sensazione di rigidità articolare.
Nel caso notassimo alcuni o tutti tra questi sintomi, dovremmo comunque rivolgerci ad un medico specializzato per una corretta diagnosi.
Cause
Trattandosi di una patologia che riguarda la mano, la deformità a boutonniere può essere caratterizzata da una grande varietà di cause, ma, nonostante ciò, è sempre presente un comune denominatore: il danno al tendine estensore centrale del dito.
Tra le cause più frequenti comunque possiamo riscontrare traumi diretti alla parte superiore del dito, come lesioni sportive o incidenti domestici, che possono rappresentare una causa significativa, ma anche altre patologie come l’artrite reumatoide (una condizione autoimmune che colpisce le articolazioni) possono contribuire a questa deformità.
Altre possibili cause includono lesioni ai tendini dovute a sforzi ripetitivi, fratture ossee nella zona interessata o infezioni che possono compromettere la salute dei tendini.
L’identificazione precoce delle cause specifiche è cruciale per determinare il percorso di trattamento più efficace.
Diagnosi
Più volte nei nostri articoli abbiamo discusso di quanto sia importante una rapida e corretta diagnosi per prevenire la malattia\patologia per intervenire efficacemente.
Il medico, nel caso in cui riscontraste uno o più sintomi dei precedenti, potrebbe richiedervi di eseguire una serie di test per valutare la forza, la flessibilità e l’escursione del dito colpito; inoltre le radiografie potrebbero essere necessarie per escludere eventuali lesioni ossee o altri problemi articolari.
Alcuni casi, come sintomi e deformità poco evidenti o che possono ricondurre ad altre patologie della mano, potrebbero portare il medico a richiedere esami più avanzati. La chiave, in questo caso, risiede spesso nell’identificare la causa sottostante della deformità.
Soggetti a rischio
Chi sono i soggetti più a rischio per questa patologia?
Anzitutto occorre evidenziare come la deformità a boutonniere potrebbe potenzialmente colpire o verificarsi a chiunque, ma certamente esistono alcune categorie di persone più a rischio.
Solitamente coloro che praticano sport di contatto o che sono esposti a rischi di traumi alle mani sono più soggetti all’insorgere di questa condizione, come del resto tutte le persone che presentano un quadro clinico caratterizzato da patologie reumatiche (artrite reumatoide, spondiloartrite, psoriasi etc…).
Infine gli artigiani, gli operai e tutti gli appassionati e lavoratori del “fai da te”, potenzialmente esposti a lesioni durante l’esecuzione di attività manuali (a causa di traumi diretti o sforzi prolungati), possono essere collocati all’interno dei soggetti a rischio.
Trattamento
Il trattamento della deformità a boutonniere dipende chiaramente dalla gravità del caso.
Nei casi lievi, potrebbero essere raccomandati tutori su misura ed esercizi di riabilitazione per rafforzare i tendini e ripristinare la flessibilità. Tuttavia, in situazioni più complesse o quando il trattamento conservativo non dia i risultati desiderati, potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente.
Gli interventi in questo caso mirano a riparare i tendini danneggiati e ripristinare la normale funzione dell’articolazione e, una volta concluso l’intervento, la fisioterapia svolgerà un ruolo cruciale nel recupero completo del dito.
Prevenzione
Se, come abbiamo visto, i “soggetti più a rischio” sono i lavoratori manuali o coloro che praticano sport di contatto, chiaramente in questo caso la prevenzione è il miglior antidoto.
Buona norma sarebbe quindi prendere delle precauzioni come: utilizzare dispositivi di protezione durante attività rischiose, indossare guanti durante il lavoro manuale, intervallare periodi di sforzo a momenti di relax e prestare attenzione e cura alla comparsa dei primi sintomi. Inoltre, per coloro che presentano delle condizioni reumatiche o sono tra i soggetti a rischio per altre motivazioni, dovrebbero essere eseguiti dei regolari controlli medici, al fine di cogliere tempestivamente eventuali segnali.
A chi rivolgersi?
La deformità a boutonniere potrebbe compromettere seriamente la funzionalità del dito e della mano stessa. Per questo motivo è necessario rivolgersi ad un ortopedico o a un centro specializzato nel trattamento di patologie della mano.
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