Artrodesi mano: cos’è
L’artrodesi della mano, conosciuta anche come fusione articolare, è un intervento chirurgico che fonde insieme due o più ossa della mano. Questa possibilità chirurgica svolge un ruolo importante nel porre rimedio a condizioni patologiche articolari, alleviando il dolore anche nei casi più gravi.
Ad esempio nella rizoartrosi, è indicata soprattutto nei casi in cui è la sola articolazione trapezio-metacarpale a presentare alterazioni degenerative, in particolare per i pazienti di sesso maschile che svolgono attività pesanti. L’artrodesi della trapezio-metacarpale, infatti, mitiga la sofferenza del paziente senza provocare una perdita di forza, ma comporta una riduzione della mobilità del pollice.
Cause
L’artrodesi della mano viene eseguita per agevolare il dolore e nelle condizioni di instabilità e disfunzione articolare, laddove le terapie conservative falliscono.
Le cause principali che possono richiedere l’intervento di artrodesi della mano sono:
- Artrosi della mano: sia dovuta all’usura degenerativa delle articolazioni (osteoartrite), o per lo sviluppo di artrite reumatoide (malattia autoimmune); l’artrosi provoca dolore, usura della cartilagine, rigidità e infiammazione della mano, rendendo necessario in alcuni casi eseguire l’artrodesi;
- Traumi fisici: fratture delle ossa della mano e del polso molto gravi, o lesioni ai legamenti della mano sui quali non si può intervenire altrimenti;
- Deformità congenite (presenti fin dalla nascita) o acquisite (sviluppatesi in seguito a malattie o fratture), che necessitano dell’artrodesi per ripristinare le corrette funzioni della mano;
- Infezioni: che danneggiano i legamenti e richiedono la fusione articolare per eliminare l’infezione;
- Condizioni neurologiche: che portano a perdere le funzioni stabilizzatrici della mano, nelle quali si interviene chirurgicamente per migliorare le condizioni funzionali.
Artrodesi totale polso
Nell’artrodesi totale del polso si interviene chirurgicamente fondendo le ossa del polso in una singola unità rigida, di modo che le articolazioni prossime possano essere agevolate nella loro funzione meccanica.
Procedere con l’artrodesi del polso è una soluzione nel bagaglio del chirurgo della mano in varie situazioni, tra le quali la severa degenerazione articolare, collassi carpali, instabilità e deformità.
Può capitare che venga eseguita per risolvere le condizioni di spasticità se i palliativi non hanno avuto l’effetto desiderato.
L’artrodesi del polso viene eseguita per:
- Alleviare il dolore;
- Fermare lo sviluppo della malattia;
- Fornire stabilità all’articolazione;
- Sistemare le deformità.
Artrodesi dita mano
Così come per l’artrodesi del polso, l’artrodesi delle dita della mano è una procedura chirurgica che viene eseguita per migliorare la condizione generale delle dita. Si interviene attraverso la fusione di due o più ossa delle dita colpite da patologia, in modo da diminuire il dolore e riportare a una condizione di stabilità la zona interessata.
È un intervento indicato, quando altre terapie non hanno avuto successo, nei seguenti casi:
- Deformità e instabilità causate da condizioni traumatiche;
- Dito a martello per il quale non si può ricostruire l’apparato estensore;
- Osteoartrosi degenerativa;
- Artriti reumatiche.
Trattamento chirurgico
L’artrodesi della mano è un’operazione chirurgica complessa, da non sottovalutare, indicata nel momento in cui le altre terapie conservative come farmaci, fisioterapia o infiltrazioni, non hanno portato miglioramenti o risultati accettabili al paziente.
Prima di eseguire l’intervento, il chirurgo procederà all’anamnesi del paziente, illustrando tutti i rischi e benefici dell’operazione e spiegando come prepararsi al giorno dell’intervento.
L’intervento chirurgico è eseguito in day hospital, con anestesia locale o regionale. Il chirurgo eseguirà un’incisione sull’articolazione da trattare, con una pinza ossivora o una mina sega rimuoverà le parti cartilaginee danneggiate per preparare le ossa alla fusione.
La fusione articolare avviene attraverso la fissazione con dispositivi come viti, fili, placche o un insieme di questi elementi, in materiali compatibili all’integrazione con le ossa.
L’incisione viene poi chiusa da punti di sutura e coperta con bendaggi sterili. La mano resterà a riposo, immobilizzata da un gesso o da un tutore.
Essendo una procedura che porta a una perdita di mobilità delle articolazioni, deve essere una decisione presa su istruzione dello specialista e sulle specificità del paziente.
Decorso post-operatorio e riabilitazione
I pazienti rimangono di solito in ospedale in osservazione da qualche ora fino a qualche giorno, a seconda della complessità dell’intervento. In caso di dolore post-operatorio possono essere prescritti antidolorifici o farmaci antinfiammatori.
Sebbene questo intervento porti a condizioni di miglioramento ottimali, presentando risultati clinici positivi, i tempi di recupero sono medio-lunghi: da un minimo di sei settimane a qualche mese di riposo e riabilitazione, prima che il paziente possa tornare a svolgere sia le normali attività quotidiane che quelle più complesse.
Dopo l’operazione è infatti importante astenersi da sforzi e fatiche a carico dell’articolazione interessata. È essenziale seguire le indicazioni del proprio medico di fiducia e seguire un percorso di riabilitazione con un fisioterapista che indicherà esercizi specifici basati sulle esigenze del paziente, per un recupero ottimale e privo di complicanze.
A seguito dell’intervento ci saranno delle visite di controllo per togliere i punti di sutura, il gesso e monitorare l’andamento del percorso di guarigione.
A chi rivolgersi
In caso di interventi di artrodesi, è importante affidarsi a professionisti competenti, come specialisti della mano, chirurghi ortopedici e fisioterapisti esperti in caso sia necessaria la riabilitazione post-operatoria.
Rivolgersi a un professionista specializzato è fondamentale per poter ricevere una diagnosi e un trattamento adeguato.
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