frattura parcellare falange

Frattura parcellare della falange del dito della mano: definizione

La frattura parcellare consiste in un tipo di frattura in cui a lesionarsi è un piccolo frammento dell’osso.

La frattura parcellare è più frequente nei casi di frattura della mano, in particolare nelle fratture delle falangi.

Frequentemente, le fratture parcellari delle falangi si accompagnano al distacco parcellare. Si tratta di una condizione in cui il frammento fratturato si distacca dalla sede della lesione, allontanandosi dalla sua posizione originaria.

In particolare, questo si presenta quando un tendine o un legamento subisce un eccesso di trazione e provoca il distacco di una parte della struttura ossea a cui è connesso.

 

Sintomi

Quando si verifica una frattura parcellare della falange del dito, i sintomi più evidenti sono:

  • Il dolore, che si concentra prevalentemente sulla zona interessata dalla frattura;
  • Possibile gonfiore e tumefazione del dito;
  • Intorpidimento del dito interessato dal trauma.

L’entità del dolore provato può variare da paziente a paziente, sulla base del proprio livello di sopportazione del dolore, ma anche a seconda del tipo di trauma che ha provocato la frattura.

Generalmente, questo dolore si presenta come più forte e intenso nel momento immediatamente successivo al trauma, per poi attenuarsi (senza mai sparire del tutto) nelle ore o nei giorni successivi.

A causa del dolore e dell’intorpidimento della falange, il paziente potrà inoltre riferire difficoltà nel movimento delle dita della mano oppure nel compiere gesti molto semplici, come ad esempio stringere un oggetto.

 

Cause

La causa di una frattura parcellare è di natura traumatica.

Alcune attività rischiose, ma anche delle cadute accidentali, potrebbero provocare questo tipo di frattura e il conseguente distacco parcellare.

Le dinamiche traumatiche che possono provocare più frequentemente la frattura parcellare della falange consistono in genere nello schiacciamento della mano oppure in un impatto o un colpo inferto alle dita.

 

Attività rischiose

Poiché la causa di queste fratture è frequentemente di natura traumatica, le attività che espongono al rischio di una frattura parcellare possono essere alcuni sport o lavori particolari.

Gli sport di combattimento, come le arti marziali, espongono al rischio di incorrere in fratture della mano e delle falangi. Tuttavia, anche altri sport di contatto possono essere pericolosi, come il calcio o il basket.

Un’altra tipologia di attività che espone al rischio di sviluppare questo tipo di frattura è quella dei lavori manuali.

Infatti, eseguire lavori pesanti e complessi con le proprie mani, come ad esempio le attività di falegnameria, può esporre al rischio di lesioni e fratture delle falangi e di altri distretti dell’arto superiore.

 

Soggetti a rischio

Tra i soggetti maggiormente a rischio di sviluppare questa frattura troviamo dunque gli sportivi, soprattutto le persone che praticano sport di contatto o di combattimento.

Insieme agli sportivi, un’altra categoria a rischio è rappresentata da chi svolge spesso lavori manuali, soprattutto se questi non vengono eseguiti con le necessarie competenze e prendendo le dovute precauzioni.

Infatti, i soggetti maggiormente a rischio dovrebbero sempre cercare di proteggere le proprie mani indossando apposite protezioni, per attenuare le conseguenze di eventuali impatti, cadute o schiacciamenti.

Tuttavia, tra i soggetti a rischio di fratture della mano e in particolare delle falangi ci sono anche le persone in età avanzata.

In particolare, i pazienti affetti da osteoporosi potrebbero andare più facilmente incontro a fratture delle falangi anche a seguito di traumi di rilevanza minore. L’osteoporosi, infatti, causa un progressivo indebolimento delle ossa che può esporre maggiormente al rischio di fratture.

 

Trattamento

Per individuare il trattamento corretto per il paziente, è innanzitutto necessario sottoporre la mano ad una radiografia che permetterà di arrivare ad una diagnosi corretta e accurata.

Una volta che il medico si è accertato che i sintomi riferiti dal paziente sono dovuti ad una frattura di tipo parcellare, è possibile scegliere la migliore opzione terapeutica.

In genere, la frattura parcellare viene trattata attraverso l’immobilizzazione dell’arto con gesso o tutore. Così facendo, il movimento del paziente viene limitato per un determinato periodo di tempo necessario a favorire una corretta guarigione dell’osso lesionato.

Nel caso del trattamento conservativo, i tempi di guarigione si attestano all’incirca tra le 4 e le 6 settimane, a seconda della gravità del trauma subito e della lesione riportata.

Il trattamento chirurgico viene in genere intrapreso quando si verifica un distacco parcellare importante.

Infatti, se il frammento dell’osso fratturato si allontana eccessivamente dalla sua sede originaria, è opportuno intervenire chirurgicamente per evitare che la frattura si rimargini in modo errato, causando al paziente ulteriore fastidio.

Se si sceglie come trattamento l’opzione chirurgica e le condizioni della falange sottoposta a chirurgia sono adeguate, il paziente potrà iniziare dopo pochi giorni il percorso di riabilitazione.

 

Riabilitazione

In seguito al trattamento (sia esso chirurgico o conservativo) è importante che il paziente affronti un periodo di graduale riabilitazione dell’arto, per ricominciare ad utilizzarlo in maniera corretta.

La riabilitazione è fondamentale per far sì che il paziente riprenda controllo del movimento della propria mano senza provare fastidio né dolore.

Il processo riabilitativo si basa in genere su due importanti elementi:

  • Lo svolgimento regolare di esercizi per la mano e per le falangi;
  • L’utilizzo di dispositivi di protezione.

L’ortopedico o il fisioterapista esperto valuteranno le condizioni di salute del paziente e insegneranno alcuni esercizi da eseguire con cadenza regolare. Ciò aiuterà il paziente a recuperare forza e capacità di movimento delle dita della mano.

I dispositivi di protezione, invece, dovranno essere indossati dal paziente per un certo periodo di tempo successivo al trattamento conservativo o all’operazione chirurgica. Essi consistono in specifici tutori su misura, da rimuovere solo quando si eseguono gli esercizi di riabilitazione.

 

Competenze necessarie per risolvere il problema

Se un paziente ha il sospetto che un trauma abbia provocato una frattura parcellare della falange, è bene che si rivolga prontamente a un medico esperto che possa effettuare una diagnosi rapida e precisa.

Intervenendo tempestivamente, infatti, ci si assicura che il paziente inizi il prima possibile il processo di guarigione e che riesca a recuperare rapidamente il pieno controllo della sua mano.

Il paziente deve dunque affidarsi a medici esperti della mano, che siano in grado di indirizzarlo verso il trattamento più adatto, che sia esso conservativo o chirurgico.

Nel caso di un intervento chirurgico, inoltre, il paziente dovrà aver cura di scegliere un chirurgo esperto delle complesse strutture della mano. Un chirurgo esperto, infatti, potrà intervenire nel modo migliore per risolvere un eventuale distacco parcellare che interessa la falange fratturata.

 

Dove trovare un centro d’eccellenza a Roma

Il Centro di Chirurgia e Traumatologia della Mano a Roma nasce per offrire un servizio disponibile h24 e in grado di trovare una soluzione immediata a patologie e traumi del polso e della mano.

Ci trovi in Via Luigi Bodio 58, 00191 Roma (RM).

Il servizio d’urgenza è attivo 24 ore su 24 e per richiedere un appuntamento puoi contattarci al numero 376 1217737, alla nostra e-mail info@cctmroma.it oppure al form che trovi in questa pagina.