gomito del tennista

Epicondilite (o gomito del tennista): cos’è, trattamento a Roma

L’epicondilite, conosciuta anche come gomito del tennista, è una patologia degenerativa che colpisce i tendini epicondiloidei. Questi tendini si originano dall’epicondilo laterale, una protuberanza ossea del gomito. Essi sono responsabili dell’estensione del polso e delle dita e collegano i muscoli dell’avambraccio alla parte esterna del gomito.

I tendini maggiormente coinvolti nell’epicondilite sono:

● Estensore radiale breve del carpo;
● Estensore comune delle dita;
● Estensore radiale lungo del carpo.

Il gomito del tennista è molto doloroso e può peggiorare senza trattamento adeguato. Questo può portare a una tendinopatia degenerativa.

Dopo l’infiammazione iniziale, le fibre elastiche dei tendini possono alterarsi, portando a fibrosi o calcificazioni tendinee. Il dolore dell’epicondilite può durare da sei a dodici settimane e, nei casi più gravi, fino a due anni. Se non trattata, può compromettere la funzionalità di mano, polso e gomito.

 

Cause

Il gomito del tennista è causato principalmente da un sovraccarico eccessivo dei tendini del gomito, sollecitati da attività e sforzi continui per un lungo periodo, che vanno ad infiammare la zona.

Tra le cause del gomito del tennista si annoverano anche l’assunzione di una postura scorretta e la presenza di problematiche preesistenti nelle articolazioni che hanno relazioni funzionali con il gomito (rachide cervicale, spalla e polso).

Non di rado la condizione del gomito del tennista è causata anche da microtraumi o incidenti ai danni dell’epicondilo laterale del gomito.

 

Sintomi

sintomi gomito del tennista

I sintomi principali del gomito del tennista sono dolore e gonfiore nella parte esterna del gomito. Il dolore si manifesta durante i movimenti di estensione della mano e del polso.

Può aumentare durante i movimenti di torsione dell’avambraccio, come aprire un barattolo o girare un cacciavite. Altri sintomi includono:

  • Gonfiore e arrossamento del gomito;
  • Sensazione di calore intorno alla zona colpita;
  • Rigidità mattutina;
  • Debolezza e fitte nel braccio;
  • Dolore a riposo.

Il dolore può irradiarsi a tutto l’avambraccio e peggiora nel tempo se non trattato. La condizione colpisce spesso il braccio dominante, ma può interessare entrambi gli arti.

Il dolore del gomito del tennista è un sintomo spesso confuso con il dolore causato dalla compressione del nervo radiale, nella regione dorso-radiale dell’avambraccio che però è una patologia di natura neuropatica.

 

Diagnosi

 Per diagnosticare il gomito del tennista è opportuno rivolgersi a medici specializzati che potranno eseguire una anamnesi accurata del paziente per riconoscere l’origine e decidere il trattamento migliore dell’epicondilite.

La diagnosi avviene attraverso la palpazione diretta dell’epicondilo laterale ed effettuando specifici test come:

  • Test di Cozen: valuta il dolore durante l’estensione di polso e dita contro resistenza.
  • Test di Mills: verifica il dolore durante una rotazione forzata dell’avambraccio con il polso flesso e il gomito esteso.
  • Test della Solveborn (o test della sedia): rileva il dolore nel sollevamento di una sedia con il gomito esteso, l’avambraccio in pronazione e il polso in estensione.

Per una diagnosi più precisa, possono essere prescritti ulteriori esami diagnostici come radiografia, ecografia, risonanza magnetica ed elettromiografia.

 

Trattamento

 L’epicondilite, o gomito del tennista, richiede un approccio terapeutico personalizzato per garantire una guarigione efficace e prevenire recidive.

I trattamenti disponibili possono variare in base alla gravità dei sintomi e alla risposta del paziente alle terapie iniziali. È possibile adottare diverse strategie, che vanno dalla terapia conservativa a interventi chirurgici, con l’obiettivo di ridurre il dolore, migliorare la funzionalità e prevenire complicazioni a lungo termine.

Nei paragrafi seguenti, esploreremo in dettaglio le varie opzioni terapeutiche, inclusi i metodi conservativi, gli interventi chirurgici e le tecniche di riabilitazione.

 

Prevenzione

 Prevenire il gomito del tennista richiede attenzione e cura per evitare sovraccarichi ai tendini epicondiloidei. Ecco alcune semplici ma efficaci misure preventive:

  • Esercizi di Stretching e Rafforzamento: eseguire regolarmente esercizi di stretching e rafforzamento per i muscoli dell’avambraccio e del polso è fondamentale. Questo aiuta a mantenere i tendini elastici e forti;
  • Tecnica e Postura corrette: se pratichi sport come il tennis, assicurati di utilizzare una tecnica corretta e di mantenere una postura adeguata. Questo riduce lo stress sulle articolazioni;
  • Riscaldamento e Raffreddamento pre e post workout: prima di iniziare l’attività sportiva, esegui esercizi di riscaldamento per preparare i muscoli. Al termine, fai esercizi di raffreddamento per aiutare il recupero;
  • Attrezzi Idonei: utilizza attrezzi sportivi e strumenti di lavoro adatti a te e all’attività svolta. Attrezzi inadeguati possono aumentare il rischio di infortuni;
  • Pause Frequenti: se svolgi attività ripetitive, prenditi pause frequenti per evitare che i tendini siano sottoposti a tensione meccanica prolungata. Alterna diverse attività durante la giornata per ridurre lo stress sui tendini;
  • Ascolta il tuo corpo: in caso di dolore o altri sintomi, rivolgiti tempestivamente a uno specialista per una diagnosi accurata e una terapia adeguata. Intervenire precocemente può prevenire l’aggravarsi della condizione.

Seguire queste misure preventive può ridurre significativamente il rischio di sviluppare l’epicondilite e mantenere le tue articolazioni sane e funzionali.

 

Fattori di rischio

 L’epicondilite, o gomito del tennista, è spesso causata da attività che sottopongono a tensione e traumi i tendini e i muscoli di avambraccio, gomito e polso. Ecco alcuni dei principali fattori di rischio:

Le attività sportive praticate non correttamente rappresentano una delle cause principali. Il tennis, in particolare, è lo sport più associato a questa condizione a causa dei movimenti ripetitivi che stressano i tendini epicondiloidei. Tuttavia, altri sport possono anche causare il gomito del tennista, tra cui badminton, squash, sport da lancio, golf e scherma. Gli sportivi principianti, coloro che non seguono un adeguato allenamento per spalle e polsi o che utilizzano attrezzature inadeguate, sono particolarmente a rischio.

L’epicondilite può insorgere anche in chi svolge attività lavorative o hobby che richiedono movimenti ripetitivi della mano e del polso. Tra queste attività vi sono quelle di idraulici, carpentieri, cuochi, sarti e pittori. Anche l’uso di attrezzi manuali come cesoie, martelli e chiavi inglesi, così come strumenti musicali come il violino, può aumentare il rischio. Inoltre, l’uso eccessivo del computer è un fattore comune.

Le persone maggiormente a rischio di sviluppare il gomito del tennista sono quelle comprese tra i 30 e i 50 anni, sebbene la condizione possa insorgere in chiunque si sottoponga a situazioni che possano provocare traumi alla zona.

 

Terapia conservativa

 La terapia conservativa è la strategia più comunemente utilizzata nel trattamento dell’epicondilite, o gomito del tennista, con una percentuale di successo che sfiora il 90%. Questo approccio non invasivo mira a ridurre il dolore e l’infiammazione, promuovendo al contempo la guarigione dei tendini.

Un aspetto fondamentale della terapia conservativa è il riposo dell’articolazione. Utilizzare un tutore a fascia può alleviare lo stress sull’epicondilo laterale, fornendo supporto e protezione. L’applicazione locale di ghiaccio aiuta a ridurre l’infiammazione e il dolore.

I medici spesso prescrivono antidolorifici e farmaci antinfiammatori, sia per uso orale che topico, per gestire i sintomi. Questi farmaci aiutano a ridurre il dolore e l’infiammazione, facilitando il processo di recupero.

La fisioterapia gioca un ruolo cruciale nel trattamento conservativo. Sottoporsi a cicli di fisioterapia è essenziale per recuperare la piena funzionalità dei movimenti e prevenire recidive. Gli esercizi di stretching e rafforzamento specifici per i muscoli dell’avambraccio e del polso sono fondamentali.

In caso di forme più severe e dolorose, possono essere somministrate iniezioni di corticosteroidi. Queste iniezioni aiutano a ridurre rapidamente il dolore e l’infiammazione, fornendo sollievo ai pazienti.

Adottare una terapia conservativa efficace può prevenire la necessità di interventi chirurgici, consentendo un recupero completo e sostenibile per la maggior parte dei pazienti affetti da epicondilite.

 

Chirurgia e riabilitazione

L’intervento chirurgico è considerato quando la terapia conservativa non ha successo dopo un anno nel trattamento dell’epicondilite e i sintomi continuano a compromettere la qualità di vita del paziente.

L’intervento chirurgico prevede la rimozione della parte danneggiata del tendine, per aumentare il flusso sanguigno e migliorare il processo di riparazione. Prima dell’operazione, il paziente sarà sottoposto a una valutazione preoperatoria per garantire la migliore preparazione possibile.

L’intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale dell’arto superiore, generalmente in regime di day-hospital. Il chirurgo effettua un’incisione nella parte esterna del gomito per accedere direttamente ai tendini degenerati.

Al termine dell’operazione, il paziente indosserà un tutore di riposo dal braccio alla mano, lasciando libere le dita, per circa due settimane.

Dopo la rimozione dei punti di sutura e del tutore, il paziente inizierà un percorso di riabilitazione fondamentale per il recupero della funzionalità del gomito. Questo include esercizi di fisioterapia specifici per il rafforzamento e il recupero, calibrati sui bisogni individuali del paziente.

In genere, entro 3-4 mesi dall’intervento, e in assenza di complicazioni, il paziente potrà tornare a praticare attività fisiche più pesanti e sportive.

Come per qualsiasi intervento chirurgico, è importante considerare i potenziali rischi, quali infezioni o tempi di recupero più lunghi del previsto. Tuttavia, con una corretta gestione post-operatoria e un adeguato programma di riabilitazione, la maggior parte dei pazienti può aspettarsi un recupero efficace e un ritorno alla normale funzionalità.

 

A chi rivolgersi

L’epicondilite o gomito del tennista è una condizione che può essere invalidante per la vita dei pazienti, ed è quindi importante rivolgersi a medici professionisti che possano aiutare nella ripresa.

A seconda della gravità in cui versa la patologia si può consultare uno specialista della mano, specializzato in ortopedia e traumatologia.

 

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