Callo osseo mano

Callo osseo mano: cos’è

Il callo osseo della mano è un tessuto di riparazione importante nel processo di guarigione a seguito di una frattura.

Esso si presenta a circa 3 o 4 settimane dal trauma, quando entrano in azione le cellule che si occupano della rigenerazione del tessuto osseo.

Quindi, quando parliamo di callo osseo non parliamo di una patologia, ma di un tessuto che ripara i frammenti di osso.

Successivamente, il callo salda i frammenti tra loro fino a rigenerare completamente l’osso a seguito di una frattura.

Di conseguenza, si tratta di una fase comune e necessaria per raggiungere la completa guarigione della lesione ossea.

E, in quanto tale, è una fase in cui il paziente deve stare molto attento e cercare di non svolgere attività che possano compromettere la calcificazione del tessuto.

 

Cause

Le cause del callo osseo sul polso o sulle dita della mano sono da imputare, principalmente, a eventi traumatici che hanno causato la frattura delle ossa.

Solo in rarissimi casi il callo osseo deriva da alcune particolari patologie.

La maggior parte delle volte, si tratta di una condizione che si presenta in un determinato lasso di tempo, durante il quale avviene la guarigione delle ossa fratturate.

 

Quanto dura

L’evoluzione del callo osseo dipende anche dalle caratteristiche soggettive del paziente.

Essa può variare anche a causa di altre patologie da cui il paziente può essere affetto e di diversi fattori che possono ritardare la formazione del callo osseo.

Tra questi fattori troviamo:

  • Il diabete o un altro problema legato al metabolismo che non permette alla struttura scheletrica di ricevere le risorse necessarie per la corretta formazione del callo osseo;
  • L’età avanzata;
  • La dipendenza da fumo, che spesso intacca molte funzioni del corpo, come la circolazione di sangue ed il trasporto di ossigeno, fondamentali per la rigenerazione dei tessuti e delle cellule.

 

Come la sua evoluzione condiziona la gestione della frattura

La frattura attraversa diverse fasi prima di arrivare alla completa guarigione.

La prima è considerata come la fase dell’ematoma: in questa fase è appena avvenuta la frattura dell’osso e il sangue fuoriuscito (l’ematoma) diventa tessuto connettivale.

Questo tessuto racchiude al suo interno una grande quantità di cellule staminali, che avranno il compito di rigenerare la ferita.

La seconda fase consiste nella formazione del callo osseo, altrimenti chiamato “tessuto riparativo”.

Le cellule iniziano a moltiplicarsi e a formare la matrice ossea per ricostruire il tessuto scheletrico danneggiato.

Nella matrice troviamo anche il collagene e il calcio importanti per solidificare il callo e produrre la saldatura dei frammenti ossei.

Infine, avviene la fase di maturazione in cui il callo osseo della mano si calcifica durante un processo di modellamento, così da diventare via via più resistente.

Questo processo può durare anche per due anni, fino a che il callo osseo non diventa definitivo e ricostruisce correttamente il tessuto precedentemente fratturato.

 

Valutazione clinica

Il callo osseo deve essere seguito nella sua evoluzione da uno specialista della mano.

Questo avrà modo di verificare che stia seguendo il percorso di guarigione corretto e che non si stia verificando alcun tipo di complicanza.

Nel caso in cui ci dovesse essere un fattore di disturbo per la calcificazione del callo, il paziente potrebbe riscontrare dolore o la limitazione dei movimenti.

Cosa che potrebbe poi sfociare in pseudoartrosi, ovvero la mancata guarigione della frattura a seguito di 6 mesi dal trauma.

Per rimediare alla pseudoartrosi, solitamente il paziente deve essere sottoposto ad un intervento chirurgico in cui vengono utilizzate placche e viti o anche innesti ossei.

Questo consentirà la corretta formazione del callo osseo definitivo.

 

Esami strumentali

Per verificare che il callo osseo si stia formando nella giusta maniera, di solito il medico prescrive una radiografia o una risonanza magnetica.

In questo modo, potrà osservare con facilità la formazione del callo e le condizioni della frattura, così da decidere come intervenire.

 

Trattamento

La frattura deve essere allineata e stabile in modo tale da trasformarsi in una pseudoartrosi che abbiamo menzionato poco prima.

È necessario che il paziente si affidi alle cure del medico specializzato e che conceda al suo corpo il riposo necessario per guarire.

 

A chi rivolgersi

Il callo osseo della mano è un processo naturale che si presenta a seguito di una frattura.

Questo però richiede molta attenzione da parte del paziente, altrimenti si può andare incontro a complicanze dolorose e che possono dilungare di molto il processo di guarigione dopo una frattura.

Avere accanto uno medico chirurgo, specializzato in traumatologia della mano, è spesso consigliato per chi ha subito un trauma allo scheletro della mano.

Una figura professionale del genere può essere d’aiuto qualora dovessero presentarsi problematiche legate alla formazione del callo osseo.

 

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